La rinoplastica è un intervento chirurgico finalizzato alla correzione della morfologia del naso e alla risoluzione di eventuali affezioni respiratorie.

  • L’operazione appena descritta comprende più nello specifico:
  • il rimodellamento delle deformità lavorando sulle ossa e le cartilagini nasali;
  • il trattamento della deviazione del setto nasale e/o l’ipertrofia dei turbinati.

La procedura può essere eseguita seguendo due approcci diversi.

  • Tecnica chiusa con tradizionale incisione del naso dall’interno.
  • Tecnica aperta con incisione dell’epidermide e conseguente esposizione dello scheletro.
  • Possono sottoporsi all’operazione tutti coloro che godono di buone condizioni di salute, ma non sono soddisfatti della forma del proprio naso e/o lamentano disturbi respiratori.

Gli specialisti preferiscono generalmente intervenire al raggiungimento, da parte del paziente, della maggiore età; tale momento coincide, infatti, con il termine della delicata fase di crescita.

 

Il percorso preoperatorio

 

Il paziente deve sottoporsi a una visita medica completa nel corso della quale vengono valutate le sue condizioni di salute; il naso viene studiato attentamente e il medico scatta alcune fotografie al fine di elaborare una simulazione del risultato finale.

Vengono, altresì, prescritti:

  • esami del sangue;
  • elettrocardiogramma (ECG);
  • RX del torace;
  • RX maxillo-facciale con proiezioni AP e AL.

L’iter preoperatorio si conclude, quindi, con la visita dall’anestesista.

Il soggetto viene, perciò, ricoverato presso la struttura ospedaliera e vi rimane, salvo complicazioni, per un giorno.

 

L’intervento di rinoplastica

 

L’intervento può essere effettuato in anestesia totale o locale e il paziente deve essere a digiuno da almeno 18 ore.

L’operazione ha una durata variabile compresa tra una e due ore e non è esente da possibili complicanze. Possono, difatti, presentarsi:

  • emoraggie;
  • infezioni;
  • alterazione dell’olfatto;
  • gonfiore persistente;
  • ematomi;
  • risultati antiestetici e necessità di reintervenire in un secondo tempo.

 

La fase postoperatoria

 

La fase postoperatoria comprende:

  • l’inserimento di tamponi nasali per evitare la fuoriuscita di sangue;
  • l’applicazione, per scopi precauzionali, di un tutore rigido sulla parte superiore del naso. Lo stesso viene sostituito dopo circa una settimana con cerotti dedicati.

Possono, inoltre, comparire lividi e gonfiore con regressione spontanea nell’arco di alcuni giorni.

Il soggetto nella maggior parte dei casi non accusa alcun dolore, ma talvolta fatica a respirare: questa sensazione è strettamente correlata all’inserimento dei tamponi all’interno delle narici (la loro rimozione avviene, in genere, dopo 24/48 ore).

Il paziente durante la fase postoperatoria deve osservare le seguenti prescrizioni:

  • applicazione di un collirio decongestionante;
  • terapia antibiotica mirata della durata di almeno 5 giorni;
  • trattamento farmacologico dedicato per il controllo della sintomatologia dolorosa.

L’individuo può, comunque, tornare alla vita di tutti i giorni nell’arco di circa una settimana, mentre sono controindicate la ripresa delle attività sportive e l’esposizione prolungata al sole.

Egli deve, infine, sottoporsi a visite di controllo periodiche per 12 mesi; queste sono indispensabili per valutare le strutture che sono state oggetto dell’intervento (ossa, cartilagini e tessuti molli).


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